- ven, 28. aprile 2023
- 11:00
- Innsbruck, TAXISPALAIS
Gurbette Kalmak / Soggiorno in un paese straniero
Cana Bilir-Meier, Semra Ertan, Sohrab Shahid Saless, Nil Yalter, Hanefi Yeter
La mostra "Bleiben in der Fremde" presenta forme di articolazione artistica in risposta alla situazione sociale e politica dei lavoratori migranti nel sistema dei "lavoratori ospiti" dell'Europa occidentale. Le opere si concentrano sugli anni Settanta e sono state create in gran parte durante il periodo del blocco del reclutamento e del paradigma emergente dell'integrazione: Un periodo in cui i lavoratori immigrati dalla Turchia lottavano per i diritti civili e del lavoro ed erano giustamente scettici nei confronti del paradigma dell'integrazione con la sua richiesta di assimilazione e integrazione.
Come Semra Ertan nella sua poesia, Cana Bilir-Meier, Sohrab Shahid Saless, Nil Yalter e Hanefi Yeter creano il proprio linguaggio in video, film, fotografia e pittura per poter raccontare il dolore dell'appartenenza negata in un Paese straniero.
"Bleiben in der Fremde" è il primo capitolo di una trilogia di mostre al TAXISPALAIS, che esplora le questioni della coesistenza sociale. Quale può essere il contributo dei linguaggi artistici per discutere e vivere in modo più appropriato i discorsi sulle appartenenze multiple e sulla diversità in Europa occidentale? I capitoli sono curati in diverse costellazioni.
La mostra "Bleiben in der Fremde" presenta forme di articolazione artistica in risposta alla situazione sociale e politica dei lavoratori migranti nel sistema dei "lavoratori ospiti" dell'Europa occidentale. Le opere si concentrano sugli anni Settanta e sono state create in gran parte durante il periodo del blocco del reclutamento e del paradigma emergente dell'integrazione: Un periodo in cui i lavoratori immigrati dalla Turchia lottavano per i diritti civili e del lavoro ed erano giustamente scettici nei confronti del paradigma dell'integrazione con la sua richiesta di assimilazione e integrazione.
Come Semra Ertan nella sua poesia, Cana Bilir-Meier, Sohrab Shahid Saless, Nil Yalter e Hanefi Yeter creano il proprio linguaggio in video, film, fotografia e pittura per poter raccontare il dolore dell'appartenenza negata in un Paese straniero.
"Bleiben in der Fremde" è il primo capitolo di una trilogia di mostre al TAXISPALAIS, che esplora le questioni della coesistenza sociale. Quale può essere il contributo dei linguaggi artistici per discutere e vivere in modo più appropriato i discorsi sulle appartenenze multiple e sulla diversità in Europa occidentale? I capitoli sono curati in diverse costellazioni.
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