Picknick per uno

L'opera non verbale combina in modo umoristico teatro fisico, acrobazie, danza, giocoleria (con i piedi), manipolazione di oggetti e musica dal vivo. Tre artisti e un musicista raccontano una storia surreale di solitudine, nostalgia e identità.
Una donna. Un picnic. Un finale.
La solitudine spinge la nevrotica protagonista a un atto di disperazione. Si ritrova in un labirinto di eventi surreali. È tragico o comico? Persi nell'inspiegabile logica del sogno, speranze e paure si fondono. Una bambola ballerina transessuale e una creatura flaccida senza sesso la mettono di fronte alle sue contraddizioni interiori. Desidera, danza, combatte, si allena e ignora i due imbroglioni per riuscire a controllare la situazione. Così facendo, però, rimane sempre più irrimediabilmente invischiata in uno strano menage-a-trois. Le inquietanti figure del sogno possono sembrare più familiari della misera e fredda realtà.
Dove ci porta una fuga nel nostro mondo di pensieri?
Siamo fatti della stessa materia dei nostri sogni?