- sab, 20. settembre 2025
- 22:00
- Serra
KLANGSPUREN - KATARINA GRYVUL: SPOMYN
Programma:
SPOMYN, 2025
Michał Labijak, arte della luce
Katarina Gryvul vive in mondi diversi, in apparenza. Ha studiato violino e composizione in Polonia, ha prodotto musica elettronica con influenze pop e ha lavorato come compositrice nell'industria dei videogiochi. Ma nel suo ultimo album SPOMYN, che presenta a Klangspuren, diventa più chiaro che mai come le diverse estetiche possano confluire l'una nell'altra e creare qualcosa che va oltre ogni confine. Emozioni schiette a volte rompono brutalmente la finezza strutturale delle composizioni, voci angeliche si stratificano e si spingono in suoni digitali ad alta risoluzione. SPOMYN, in tedesco Erinnerung, riflette musicalmente ciò che Katarina Gryvul affronta anche concettualmente: il nucleo dell'individuo, l'unicità del nostro essere, entrambi modellati non solo dalle nostre esperienze ma anche da quelle dei nostri antenati. Qualcosa di perduto, distorto, quasi dimenticato sfarfalla in ogni brano, ma influenza sottocutaneamente la personalità nel presente. Anche se Gryvul non vuole affrontare artisticamente in modo diretto la guerra nella sua patria ucraina, da più di tre anni vive in un mondo nuovo. Qualcosa si è rotto, la memoria di un tempo è sfocata.
SPOMYN, 2025
Michał Labijak, arte della luce
Katarina Gryvul vive in mondi diversi, in apparenza. Ha studiato violino e composizione in Polonia, ha prodotto musica elettronica con influenze pop e ha lavorato come compositrice nell'industria dei videogiochi. Ma nel suo ultimo album SPOMYN, che presenta a Klangspuren, diventa più chiaro che mai come le diverse estetiche possano confluire l'una nell'altra e creare qualcosa che va oltre ogni confine. Emozioni schiette a volte rompono brutalmente la finezza strutturale delle composizioni, voci angeliche si stratificano e si spingono in suoni digitali ad alta risoluzione. SPOMYN, in tedesco Erinnerung, riflette musicalmente ciò che Katarina Gryvul affronta anche concettualmente: il nucleo dell'individuo, l'unicità del nostro essere, entrambi modellati non solo dalle nostre esperienze ma anche da quelle dei nostri antenati. Qualcosa di perduto, distorto, quasi dimenticato sfarfalla in ogni brano, ma influenza sottocutaneamente la personalità nel presente. Anche se Gryvul non vuole affrontare artisticamente in modo diretto la guerra nella sua patria ucraina, da più di tre anni vive in un mondo nuovo. Qualcosa si è rotto, la memoria di un tempo è sfocata.
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- sab, 20. settembre 2025 alle 22:00
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